Contenuto del Fondo: carteggi indirizzati a Gianni Vagnetti, organizzati in fascicoli disposti in ordine cronologico dal 1924 al 1993; dopo il 1956, anno della scomparsa del pittore, i destinatari sono la moglie Gioia (Marguerite Normand) e il figlio Vieri (ma in lettere inviate a Gioia ci si imbatte anche durante gli anni precedenti). Sono presenti anche alcune minute di Vagnetti con bozze di lettere indirizzate a vari destinatari. Per lo più si tratta di corrispondenza a carattere amministrativo scambiata con gallerie d’arte, premi, enti e istituzioni: per esempio carteggi provenienti dalla Biennale di Venezia, dalla Quadriennale di Roma, dal Carnegie Institute o dalle organizzazioni professionali dei pittori. Un’antologia di corrispondenze indirizzate a Vagnetti sono comprese anche nel lascito della Regione Toscana. La Serie del “materiale a stampa” raccoglie (in ordine cronologico) ritagli di giornale con recensioni alle mostre (personali e collettive) a cui ha partecipato Vagnetti, interviste concesse dal pittore e altri articoli che in qualche modo coinvolgono la sfera della sua attività artistica, ma anche trafiletti con ritagli di illustrazioni di suoi dipinti, affreschi, bozzetti di scena o figurini teatrali (materiale iconografico che in qualche modo va a integrare la fototeca delle opere d’arte). I fascicoli documentano la carriera artistica di Vagnetti a partire dal 1929 e sono molto fitti fino alla fine degli anni ’50 (a questa altezza sono stati conservati i numerosi necrologi usciti in memoria di Vagnetti e gli articoli relativi alle prime mostre postume) ma ne certificano anche la “fortuna” successiva con testimonianze sulle mostre e sulle monografie uscite tra gli anni ’70 e ’90; oltre ai dossier cronologici (che si spingono fino al 2001) si conserva anche una cartella con inviti, pieghevoli e dépliant (che riportano notizie su mostre e commemorazioni tenute dal 1950 al 1999) e un album contenente un collage di ritagli di giornale (datati dal 1923 al 1956) con articoli sul pittore o a sua firma. Tra gli “scritti di Gianni Vagnetti” si trovano una serie di testi (ma la paternità di alcune pagine prive di firma e inedite non è certa) che si presentano sotto diversi formati (manoscritti, dattiloscritti o a stampa) e contengono varie tipologie documentarie: articoli di giornale, discorsi, conferenze, presentazioni e recensioni di mostre, saggi di critica d’arte, ma anche poesie e prove narrative (una novella, diversi racconti), addirittura un soggetto (o “schema”) per un film “parigino”; gli scritti di riflessione sul teatro e sull’arte della scenografia sono stati invece collocati nella Serie VI, tra i materiali relativi al teatro. Testi a firma di Vagnetti (di natura letteraria, di critica d’arte o di riflessione teorica sulla pittura e sulle tecniche della scenografia) si trovano anche tra le carte del comodato della Regione Toscana. Gli “scritti su Gianni Vagnetti” arricchiscono invece la letteratura critica sul pittore (integrando gli articoli della rassegna stampa) e si materializzano in una ventina di testi critici (dattiloscritti o a stampa) editi in cataloghi di mostre, giornali e riviste o letti e trasmessi alla radio: a parte alcune eccezioni relative a contributi apparsi tra gli anni ’30 e ’50, in maggioranza si tratta di tributi al pittore scritti subito dopo la sua scomparsa o in occasione di mostre retrospettive. La Serie dei “documenti” presenta materiali piuttosto eterogenei che riguardano Vagnetti sia dal punto di vista personale e familiare che lavorativo: si tratta di documentazione sull’attività professionale come pittore, insegnante e scenografo, note bio-bibliografiche, curricula, titoli accademici e militari, tessere di riconoscimento, un bloc-notes di cui si sono serviti tutti i componenti della famiglia Vagnetti per i loro appunti, il registro delle firme utilizzato per tre mostre postume ecc.. Una sezione dedicata al “teatro” riunisce le sceneggiature di due opere teatrali (una forse composta dallo stesso Vagnetti) e un fascicolo con gli scritti del pittore sull’arte e la tecnica della scenografia (un incartamento analogo si trova anche nel lascito regionale), insieme a una cartella che ospita documenti di grande formato non legati esclusivamente al teatro (come locandine di mostre retrospettive e riproduzioni di sue opere) e a un contenitore che conserva quasi esclusivamente fotografie di scenografie. Una ricchissima fototeca ospita più di un migliaio di riproduzioni di quadri, affreschi, disegni, acquerelli, scenografie e bozzetti realizzati da Gianni Vagnetti, si tratta di negativi, positivi ma soprattutto di stampe (tra le quali prevalgono le foto in bianco e nero) di dimensioni e formati diversi, talvolta in più copie. Il corpo centrale è strutturato cronologicamente in 31 fascicoli che contengono le foto di opere divise per anni, dal 1921 al 1956; seguono gli altri raggruppamenti più o meno tematici: fotografie accompagnate da schede tecniche, foto “varie”, gli affreschi, i disegni e gli acquerelli, fotocolor, diapositive, negativi. La fototeca (che copre l’intera produzione artistica di Vagnetti) è idealmente completata da documenti appartenenti ad altre Serie, cioè dai ritagli di giornale del “materiale a stampa” (dove vi si trovano immagini di opere estratte da periodici) e dai raccoglitori presenti tra il materiale sul “teatro” (dove sono conservate stampe di grande formato, fotografie di locandine e una raccolta esclusivamente dedicata proprio a immagini di scenografie, bozzetti, fotografie di scena). Fotografie personali sono invece conservate in un album (che si apre con la fotografia della sala commemorativa che gli fu dedicata alla Biennale del 1956) con immagini (tutte stampe fotografiche, tranne un trafiletto di giornale) di Gianni Vagnetti e dei suoi familiari (colti in pose domestiche e quotidiane); negli inserti dell’album sono conservate anche fotografie di gruppo che ritraggono il pittore insieme a colleghi in occasione di incontri pubblici e alcuni ritratti di amici artisti; in questo album si trova anche la sovracoperta de I fratelli Cuccoli (Vallecchi, 1948), un romanzo di Aldo Palazzeschi di cui Vagnetti ha illustrato la copertina. La sezione con materiale bibliografico contiene cataloghi di mostre personali e collettive, monografie, periodici e libri d’arte che dal 1922 al 2003 testimoniano la fortuna critica di Vagnetti; tra gli altri titoli si conservano alcuni tra i più importanti lavori usciti sul pittore fiorentino, come quelli di Nino Bertocchi (1943) e di Raffaello Franchi (1947) o la principale monografia scritta su Vagnetti, quella di Luigi Cavallo del 1975, come pure il catalogo dell’ultima mostra significativa, quella di Bologna del 1995; presente anche una copia della monografia sugli Impressionisti pubblicata da Vagnetti alla fine della guerra; sezioni speciali di questa rassegna bibliografica sono dedicate alla raccolta di copie dell’Annuario artisti toscani (1949-55), ai cataloghi del Premio del Fiorino, del Carnegie Institute di Pittsburgh, della Quadriennale di Roma e della Biennale di Venezia, riunite insieme anche le pubblicazioni relative alle scenografie e alla pittura per il teatro, in particolare naturalmente quelle uscite intorno al Maggio musicale fiorentino (di cui si conservano cataloghi, articoli, materiale propagandistico, libretti di sala). Una collezione di materiale grafico e iconografico conserva infine circa un centinaio di disegni (vergati secondo varie tecniche: acquerello, matita, penna, carboncino ecc.) e un paio di dipinti a olio di Vagnetti; a cui si aggiunge una piccola raccolta di disegni di Ulisse Cambi.
Strumenti di ricerca: inventario del fondo e elenco del comodato della Regione Toscana (2011) scaricabili in formato pdf. Descrizione delle opere della collezione d’arte nel data base del Servizio Conservazione.