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Corrado Del Conte

Firma Corrado Del Conte

Contenuto del Fondo: il fondo documenta sì le relazioni personali di Del Conte ma soprattutto la sua appassionata attività di mercante d’arte, svolta presso la galleria “Il Fiore” da lui stessa fondata nel 1942 e attiva (con una pausa negli anni ’50) a Firenze per più di trent’anni, si lega a questa impresa (commerciale ma non solo) anche la presenza di carte e documenti attinenti Ottone Rosai. La prima Serie coincide con la corrispondenza indirizzata a Del Conte: il carteggio è costituito da poco meno di 1000 documenti epistolari (comprensivi di alcune minute scritte dal gallerista), tra i mittenti (circa 300) che gli scrivono si riconoscono gli esponenti di più di una generazione di artisti, significative anche le presenze di critici d’arte, e quelle di galleristi, collezionisti e mercanti, ma non mancano corrispondenze provenienti da scrittori e intellettuali di formazione più varia; tutte queste personalità hanno contribuito a vario titolo alla vita della galleria, con le opere esposte alle mostre, la cura delle introduzioni critiche ai cataloghi, le recensioni sui giornali dell’epoca, il commercio di opere d’arte. La corrispondenza indirizzata a Francesca Rosai costituisce la sottoserie Ia: si tratta di un piccolo carteggio (proveniente da 39 mittenti, poco meno di 50 i documenti epistolari) indirizzato alla vedova di Rosai tra il 1957 e il 1960, alcuni mittenti scrivono in merito allo scoprimento di una lapide sulla facciata della casa di Rosai in via San Leonardo, gli amici pittori – ma anche scrittori e letterati – le si rivolgono in vista della pubblicazione di un libro in ricordo del marito, Gli amici di Rosai (Firenze, Il Fiore, [1960]) in cui compaiono scritti di vari autori raccolti da Francesca e pubblicati da Corrado Del Conte, questa volta nelle vesti di editore. Quasi tutti i testi della Serie II, quella dei “manoscritti” (che si presentano sotto forma di carte autografe o dattiloscritte), sono stati destinati alle presentazione dei cataloghi delle mostre allestite presso la galleria, in alcuni casi la sede di pubblicazione è diversa (per esempio il libro celebrativo Gli amici di Rosai), per alcuni di questi documenti non è stato invece individuato alcun luogo di edizione (di nuovo è il nome di Rosai il soggetto più presente, anche tra i testi di cui non è ancora stata rintracciata la destinazione). Sono 127 i cataloghi della Serie III e rappresentano quasi l’intera collezione di quelli dati alle stampe dalla galleria, in base alle ricerche bibliografie effettuate ne mancano all’appello poco più di 30: nell’inventario si rimanda anche alle sedi di conservazione – laddove naturalmente siano state rintracciate – dei cataloghi assenti nel fondo. La “rassegna stampa” (IV) consiste in una raccolta di recensioni uscite sulle mostre personali e collettive allestite al “Fiore”, articoli sulla galleria in generale e sull’attività di Corrado Del Conte come operatore culturale; i ritagli di giornale sono estratti per la maggior parte dalla stampa fiorentina, ma non mancano voci da testate di altre città. La Serie V infine raccoglie documentazione relativa a Ottone Rosai: tra carte e materiale iconografico di natura eterogenea si conservano anche piccole corrispondenze a lui indirizzate, tra gli anni ’40 e ’50, da 8 mittenti (corrispondono complessivamente a 14 documenti epistolari); seguono richieste di autorizzazione a riprodurre sue opere e dichiarazioni di autenticità di suoi dipinti (ma il contenuto delle richieste a volte deroga da questi argomenti): si tratta di circa 80 documenti, ne fanno parte missive (scritte tra il 1961 e il 1980 da privati, critici, case editrici, gallerie, agenzie fotografiche) indirizzate a Francesca Rosai e a Corrado Del Conte (si conservano anche alcune copie delle risposte di quest’ultimo) e una perizia legale su alcuni quadri di Rosai; alcune “carte varie” – riguardanti in qualche modo il pittore fiorentino – comprendono biglietto d’invito alla cerimonia di scoprimento della lapide in via San Leonardo nel 1960 (con commemorazione al Gabinetto Vieusseux e inaugurazione di una mostra alla galleria “Il Fiore”), il diploma conferitogli nel 1956 che lo includeva tra i “benemeriti della scuola della cultura e dell’arte” e una copia della lettera inviata dagli eredi al Comune di Firenze per la tumulazione della salma al cimitero delle “Porte Sante” di San Miniato al Monte; chiudono la Serie un gruppo di lastre fotografiche dello Studio Barsotti (che riproducono immagini di quadri rosaiani) e una pizza con la pellicola di un film. Una piccola Serie (VI) di materiale “miscellaneo” comprende due dattiloscritti: il primo è una raccolta di poesie, il secondo un racconto, di entrambi i testi non è stato identificato l’autore e la loro natura non sembra legata all’attività di Del Conte e alla storia della sua galleria.

Strumenti di ricerca: inventario dattiloscritto scaricabile in formato pdf e interrogabile on line.