CHIUSURA ESTIVA

La Biblioteca e l'Archivio Contemporaneo resteranno chiusi al pubblico dal 5 al 23 agosto.

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Giuseppe De Robertis

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1 GENERALITA’

1.1 Nome dell’Istituto

Gabinetto G.P. Vieusseux, Archivio Contemporaneo “A. Bonsanti”. Palazzo Corsini Suarez, Via Maggio 42, 50125 Firenze.

1.2 Nome del Fondo

Fondo Giuseppe De Robertis

1.3 Notizie su possessore o possessori

Critico letterario. Nacque a Matera il 7 giugno 1888 e nel 1907 si trasferì a Firenze per frequentare l’Istituto di Studi Superiori grazie a una borsa di studio. Fu collaboratore de «La Voce», della quale divenne direttore (fino all’ultimo fascicolo, uscito nel dicembre 1916) nel 1914, dopo Prezzolini. La Voce derobertisiana (detta “bianca” dal colore della copertina), rifiutata qualsiasi intrusione etica, sociale o politica, fu esclusivamente letteraria: accolse scritti creativi (Ungaretti, Cardarelli, Campana, Bacchelli, ecc.) e critici (lo stesso De Robertis, Serra e altri), e promosse una poetica fondata sul culto della parola e dello stile. Partecipa alla prima Guerra Mondiale come sottotenente di complemento, e dopo un breve periodo a Bologna, è di nuovo a Firenze impegnato nell’insegnamento di materie letterarie presso il Conservatorio musicale. Redattore di «Pegaso» (1929-33) e di «Pan» (1933-35), fondò e diresse la collana “Biblioteca di Letteratura e d’Arte”, per la casa editrice Le Monnier. Dal 1938 al 1958 insegna Letteratura italiana presso la Facoltà di lettere dell’università di Firenze e l’anno dopo, per chiara fama, viene nominato ordinario in quella disciplina. A parte la sua collaborazione con i più autorevoli periodici del Novecento, della sua vasta produzione si ricordano soprattutto gli studi su Petrarca, Poliziano, Foscolo, Manzoni, Leopardi e su numerosi poeti e prosatori del Novecento, raccolti in Saggi. Con una noterella (1939), Scrittori del Novecento (1940), Saggio sul Leopardi (1944), Studi (1944), Primi studi manzoniani e altre cose (1949), Altro Novecento (1962) e i postumi Scritti vociani (1967) e Studi II (1971). Da ricordare ancora la cura delle Opere di Leopardi (1937, e anche il commento ai Canti e la scelta dello Zibaldone), l’Apparato critico nelle Poesie disperse di G. Ungaretti (1949) e il carteggio con il poeta, pubblicato nel 1986 a cura del figlio Domenico. Si spegne a Firenze il 7 settembre 1963. Il 14 ottobre 1983 si svolge una giornata di studio su Giuseppe De Robertis e si inaugura, presso l’Accademia Toscana di Scienze e Lettere «La Colombaria», una mostra sul critico letterario curata, come il catalogo, da Maria Cristina Chiesi e Marco Marchi. Nella mostra sono esposti documenti nella maggior parte provenienti dal fondo derobertisiano dell’Archivio Contemporaneo. Nel 1985 si pubblicano gli atti della giornata di studio su Giuseppe De Robertis, a cura di Lanfranco Caretti, pubblicati nella collana «Accademia Toscana di Scienze e Lettere ‘La Colombaria’».

1.4 Data e modi di acquisizione

Il Fondo è di proprietà degli eredi De Robertis, i figli Domenico e Maria Vita, che lo depositarono nel 1981 presso l’ACB. Insieme ai libri pervengono all’Istituto anche i mss e la corrispondenza del critico.

1.5 Storia del Fondo

Il Fondo riunisce parte della sezione contemporanea della biblioteca dello studioso.

1.6 Alimentazione del Fondo

Il Fondo è considerato chiuso.

1.7 Indicizzazione del Fondo

Del Fondo esiste un volume di inventario cartaceo curato da Cinzia Buccianti. L’inventario, ordinato alfabeticamente all’interno di suddivisioni per case editrici si articola in due serie alfabetiche: la prima, da 1 a 2299, riunisce le maggiori case editrici (che risultano 64); la seconda, da 2300 a 2734, le edizioni varie.

1.8 Accessibilità del Fondo

Il fondo è consultabile presso la sede dell’Archivio Contemporaneo. Escluso dal prestito.

2. DESCRIZIONE

2.1 Consistenza

La consistenza si ricava dall’ultimo numero di inventario, che riporta 2834 come numero complessivo di pubblicazioni.

2.3 Tipologia

Risulta chiara la predominanza delle pubblicazioni in lingua italiana. Il filo conduttore è la letteratura contemporanea ed è per questo motivo che la maggior parte dei volumi si colloca prevalentemente nella prima metà del Novecento.

2.4 Caratteristiche fisiche

Suddivisi all’interno dei palchetti per case editrici, e quindi per collana, si tratta per lo più di volumi rivestiti da una brochure editoriale o rilegati in tutta tela con piatti rigidi. Poche sovraccoperte. Il Fondo occupa sei scaffali lignei, con libri disposti su doppia fila, al secondo piano di Palazzo Corsini Suarez

2.5 Identificazione, ordinamento e collocazione

Molto rilevante in questa raccolta la presenza di dediche mss al possessore: ben 802 le copie dedicate individuate. Tra queste presenti anche alcune dediche al figlio Domenico. A volte è stato reperito il timbro «OMAGGIO PER RECENSIONE» che testimonia l’attività di critico del Professore. Il Fondo, identificato con la sigla «FDR», non è compreso fra i numeri d’inventario generale della Biblioteca poiché si tratta di un deposito: rimane valido il riferimento ai numeri che figurano nell’inventario cartaceo citato sopra.

2.6 Stato di conservazione

Molto buono lo stato di conservazione. Un po’ più danneggiate alcune brochure degli anni ’10-’20, riunite nello scaffale che contiene le case editrici varie. Qualche restauro recente.

2.7 Mostre e altre attività di valorizzazione riguardanti il Fondo

Giuseppe De Robertis: mostra documentaria e catalogo a cura di Maria Cristina Chiesi e Marco Marchi, in Giuseppe De Robertis, a cura di Lanfranco Caretti, Firenze, Olschki, 1985, pp. 81-122.

3. BIBLIOGRAFIA E DOCUMENTAZIONE

MARIA CRISTINA CHIESI, Il Fondo De Robertis, in Giuseppe De Robertis, giornata di studio e mostra documentaria, a cura di Lanfranco Caretti, Firenze, Olschki, 1985, pp. 00-00;
MARIA CRISTINA CHIESI, Il Fondo Giuseppe De Robertis, in «Cartevive», IV, 2, settembre 1993, pp. 4-9;
MARIA CRISTINA CHIESI, Il Fondo Giuseppe De Robertis, in «Microprovincia», n. 34, gennaio-dicembre 1996, pp. 267-290.

Guida, p. 230-231;
CITO, n.348;
Cronologia, p. 139.

Scheda a cura di Cristina Cavallaro