1 GENERALITÀ
1.1 Nome dell’Istituto
Gabinetto G.P. Vieusseux, Biblioteca. Piazza e Palazzo Strozzi, 50123 Firenze
1.2 Nome del Fondo
Fondo Marcello Tarchi
1.3 Notizie su possessore o possessori
Nacque a Firenze il 3 maggio 1913 e, ancora giovanissimo, perse il padre e il fratello, fatto questo che lo portò a divenire il punto di riferimento per la madre e la sorella. Studente modello, si laureò ventiduenne in Giurisprudenza con la lode. Dopo gratificanti esperienze di insegnamento in Italia e all’estero (Università di Heidelberg), intraprese, a partire dal 1939, la carriera direttiva dell’Amministrazione scolastica nel Provveditorato agli studi di Mantova. Nel ’42 fu nuovamente a Firenze e dopo due richiami militari, di cui uno in Albania, proseguì il lavoro come funzionario nel Provveditorato fiorentino. Il rifiuto di giurare fedeltà alla Repubblica sociale italiana mise in risalto la sua integrità morale. Dopo alcuni anni fu nominato Provveditore agli studi di Cremona; ricoprì poi la stessa carica a Padova e infine a Firenze, rivelando grande umanità nell’esercizio delle sue funzioni e nelle relazioni interpersonali. Svariati i suoi interessi culturali, in particolare umanistici, in campo letterario ed artistico, religioso e spirituale. Amante della musica, fu tra l’altro promotore della medaglia d’oro al “Quartetto italiano”. Fu anche traduttore di alcune importanti opere saggistiche quali La paura del secolo XX di Emmanuel Mounier (1951) e l’Introduzione allo studio di San Tommaso d’Aquino di Marie Dominique Chenu (1953), entrambe in collaborazione con Renzo Poggi e pubblicate dalla Libreria editrice fiorentina, I Sumeri di Hartmut Schmökel (Sansoni, 1959), Dall’antichità al Medioevo: il volto della sera e del mattino di Franz Altheim (Sansoni, 1961). Infine, da ricordare, la postfazione allo scritto di Livia Fleishmann La storia meravigliosa di Puntopì e Puntocù: che si legge tutta ad occhi chiusi, per le edizioni Pananti (1993). Tarchi si spegne a Firenze il giorno di Natale del 1999.
1.4 Data e modi di acquisizione
Il Fondo librario di Marcello Tarchi fu donato alla Biblioteca nel 2000 dall’erede Giovanna Stramaccioni Pezzoli.
1.5 Storia del Fondo
Al momento dell’acquisto il Fondo perviene alla Biblioteca nella sua interezza.
1.6 Alimentazione del Fondo
Il Fondo è considerato chiuso.
1.7 Indicizzazione del Fondo
Il Fondo è in corso di catalogazione su supporto informatico e attualmente le notizie bibliografiche complete coprono il 18% ca. del complesso della raccolta.
1.8 Accessibilità del Fondo
Oltre ad essere disponibile in consultazione presso la sede della Biblioteca se ne prevede anche il prestito, purché i volumi che interessano non rechino dediche e note mss.
2. DESCRIZIONE
2.1 Consistenza
La raccolta ammonta a circa 6000 volumi mentre l’interrogazione della base dati della Biblioteca restituisce 1060 record bibliografici.
2.3 Tipologia
Le opere sono per lo più di ambito storico-letterario e in prevalenza di lingua italiana (87%): ci sono discrete percentuali anche di testi francesi (7,5%) e inglesi (4,5%). Le pubblicazioni, principalmente novecentesche, si collocano tra gli anni ‘20 e gli anni ‘80 del secolo.
2.4 Caratteristiche fisiche
Molte brochure in cartoncino. Alcune legature in tutta tela con piatti rigidi. Diverse sovraccoperte principalmente degli anni ’50-’60. Il Fondo occupa due scaffali protetti da grate metalliche e con libri disposti su doppia fila al piano terra di Palazzo Strozzi: si tratta soltanto dei volumi già catalogati, la parte rimanente deve ancora ricevere una collocazione.
2.5 Identificazione, ordinamento e collocazione
Non sono state rilevate firme di possesso o ex-libris e in quanto alla presenza di dediche ne sono state rilevate 37 pari a 20 dedicatori. Il Fondo, identificato con la sigla “FTA” copre i numeri d’inventario che vanno da 207808 a 210000 (utilizzati fino a 208880-FTA).
2.6 Stato di conservazione
Discrete le condizioni generali di conservazione. Strappi sulle brochure in cartoncino, che a volte risultano spaccate tra sezione e sezione, e sulle sovraccoperte. Sporadiche tracce di restauri, anche sulle sovraccoperte.
3. BIBLIOGRAFIA E DOCUMENTAZIONE
Cronologia, p. 173.