CHIUSURA ESTIVA

La Biblioteca e l'Archivio Contemporaneo resteranno chiusi al pubblico dal 5 al 23 agosto.

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1819-1829

Manifesto di apertura

1819

9 dicembre: si annuncia l’apertura del Gabinetto scientifico e letterario di Giovan Pietro Vieusseux a Palazzo Buondelmonti, in piazza Santa Trinita, di fronte alla colonna con la statua della Giustizia. Nel manifesto si dichiara: «Vi si troveranno, a disposizione dei Sigg. Associati: 1° Tutti gli scritti periodici, giornali e gazzette che vengono pubblicate nelle principali città dell’Italia; 2° I fogli periodici, i giornali e gazzette francesi le più accreditate; 3° Alcuni dei migliori scritti periodici, giornali e gazzette inglesi e tedesche; 4° Carte geografiche, Dizionari, ed altri libri da consultarsi; 5° Tutto ciò che è necessario a scrivere. Lo stabilimento sarà aperto ogni giorno dell’anno, dalle ore 8 della mattina fino alle 11 della sera. I prezzi dell’associazione da pagarsi nell’atto di ricevere un Viglietto d’ingresso che sarà meramente personale, saranno regolati come appreso: paoli 90 per un anno, 60 per sei mesi, 40 per tre mesi, 20 per un mese, 10 per una settimana. Per il comodo dei forestieri che non avessero che un giorno o due da trattenersi in Firenze, verranno loro rilasciati biglietti d’ingresso a ragione di paoli 2 al giorno» (ASGV).

1820

25 gennaio: inaugurazione del Gabinetto.

Nelle tre stanze destinate alla lettura, al primo piano del Palazzo, Vieusseux dispone 42 giornali «scientifici e letterari». Tra gli italiani, gli «Opuscoli scientifici», gli «Opuscoli letterari», il «Giornale delle nuove dottrine medico italiane» di Bologna, il «Giornale arcadico» di Roma, la «Biblioteca italiana» e il «Giornale delle Dame» di Milano. Tra gli inglesi, «The Edinburgh Review» e «The Quarterly Review»; tra i tedeschi «Morgenblatt»; tra i francesi la «Revue encyclopédique», la «Bibliothèque universelle» di Ginevra, le «Nouvelles Annales des voyages de la géographie et de l’histoire» e le «Annales des mines». Tra le gazzette straniere Vieusseux offre «The Times» e «Allgemeine Zeitung».

A corredo di questi periodici c’è anche una raccolta di opere di consultazione, che devono rimanere «fisse al Gabinetto per il comodo delle persone che lo frequentano»: enciclopedie, repertori biografici, bibliografie, cronologie, vocabolari e dizionari, atlanti, che costituiscono la cosiddetta Biblioteca consultativa.

Le associazioni vengono registrate nel Libro dei soci, di cui Tommaseo dirà nel 1863: «E documento di storia, e curiosità preziosa ai cercatori d’autografi e a chi dalla mano di scritto arguisce l’indole dello scrivente, sono i registri dove i forestieri segnano di proprio pugno il nome loro e il libro che chieggono. Del passare che fecero da Firenze tanti uomini notabili nello spazio di tanti anni, non rimarrà forse traccia che in que’ registri» (Di G. Vieusseux, p. 12).

Il giorno dell’inaugurazione 17 persone sottoscrivono il proprio abbonamento per un anno al Gabinetto. Il primo nome, registrato personalmente da Vieusseux, è quello di «Monsieur de Lagerswaerd Ministre de Suède»; seguono, fra gli altri, le firme di Giovan Battista Niccolini, del banchiere Louis Wolff, Giovanni Fabbroni, RodolfoCastinelli, Gaetano Cioni, Cosimo Lazzerini, Tommaso Tonelli.

Tra i soci del primo anno di attività troviamo molti personaggi appartenenti a quello che Vieusseux definirà il suo «crocchio», tra cui Luigi Tempi(gennaio), Attilio Zuccagni Orlandini, Lapo de’ Ricci, Giuseppe Micali(febbraio), Vincenzo Antinori, Leopoldo Carlo Ginori Lisci, Giuseppe Giusti, Ferdinando Tartini Salvatici, Carlo Paperini (marzo), Filippo Pananti, Gino Capponi (maggio), Giuseppe Gazzeri (giugno), Emanuele Repetti (luglio), Cosimo Ridolfi (settembre), Leopoldo Cicognara, Pietro Capei (ottobre), Federico Confalonieri (novembre).

Nei primi mesi di attività del Gabinetto si registra anche la presenza di molti stranieri, tra cui spicca il nome del collezionista russo Dimitrij Petrovicˇ Buturlin, che si abbona insieme all’inglese John Francis Sloane il 19 giugno: questi sono in stretto contatto con la contessa Luisa d’Albany, anch’essa associata al Gabinetto il 20 giugno con una registrazione di pugno di Vieusseux. Tra gli altri associati russi, il principe Nikolaj Dolgorukij (28 gennaio) e il principe Sergej Saltykov (23 febbraio).

Aprile: Niccolini scrive a Gino Capponi, che in quel periodo si trovava a Parigi: «Un certo Vieusseux ginevrino ha messo qui un Gabinetto di let­tura, ove sono i più accreditati Giornali d’Europa» (A. Vannucci, Ricordi di G.B. Niccolini, p. 444).

Al secondo piano di Palazzo Buondelmonti Vieusseux stabilisce la propria abitazione, e nella sala posta sulla cantonata destra prenderanno a riunirsi settimanalmente in conversazione intellettuali e uomini dotti di varia provenienza, per discutere di letteratura, problemi politici, economici, legislativi, pedagogici, di aggiornamento sulle innovazioni agrarie e sulle scoperte scientifiche. Come racconta Atto Vannucci «per quasi mezzo secolo coi più distinti Fiorentini si ritrovarono insieme a dotti e liberali colloquii gli uomini più notevoli delle altre regioni d’Italia e di tutte le parti d’Europa, facendo come universale fratellanza nel luogo da cui già uscì la face di lunga e feroce discordia civile: uomini politici, scienziati, storici, eruditi, poeti, artisti o prima o poi vi capitarono tutti» (Ricordi di G.B. Niccolini, p. 146).

Nasce così quel «club dei sabati» di cui parla Stendhal in una lettera del 3 maggio 1824 a Antonio Benci, dichiarando di serbarne «graditissima memoria» (Correspondance, II, p. 19).

10 settembre: Vieusseux annuncia la pubblicazione dell’«Antologia»: «stimando di far cosa grata alle persone culte d’Italia, pubblicherò periodicamente, mediante l’assistenza d’alcuni letterati, una raccolta in lingua italiana dei più interessanti articoli d’ogni genere che si leggono nei giornali ultramontani. Questa raccolta sarà intitolata Antologia ossia Scelta di opuscoli d’ogni letteratura tradotti in italiano» (ASGV).

Riguardo al concepimento della rivista, Tommaseo riferisce che: «amava il Vieusseux raccontare […] che il Cioni, accoltolo stando a letto, al sentire del Gabinetto ideato, fece atto d’uomo che non ispera e sconsiglia; ma poi soggiuntogli del giornale, si levò un tratto a sedere sul letto, e Lei vuol fare un giornale a Firenze? esclamò tra sbigottito e pietoso dell’incauto proposito» (Di G. Vieusseux, p. 14).

Abbonamenti: 700.

1821

Gennaio: esce il primo numero dell’«Antologia», stampata dalla tipografia Pezzati. Nel Proemio si sottolinea l’intento di «trasportare in Italia, senza averle prima sottoposte alla critica italiana, le produzioni letterarie d’ogni genere, dei francesi, degli inglesi, dei tedeschi, degli spagnoli ecc. e di far conoscere […] la maniera […] con cui considerano le nostre produzioni; ed ho pensato che sarebbe cosa utile […] il riprodurre in lingua italiana gli articoli più piccanti che si leggono negli scritti periodici di queste diverse nazioni».

1 marzo: Vieusseux registra personalmente l’abbonamento di«le Comte de Bombelles», ambasciatore austriaco in Toscana.

24 ottobre: si abbona il principe Nicola Demidoff.

23 dicembre: si abbona Niccolò Puccini, aristocratico pistoiese.

Abbonamenti: 516.

1822

Nell’ambito dell’attività editoriale di Vieusseux, sono da segnalare la traduzione italiana del manoscritto di J.E._Humbert Les barbaresques et les chrétiens, edita a Ginevra (ma Firenze) a spese di Vieusseux e a cura dell’abate Renzi; le Considerazioni sulle relazioni dei viaggi in Italia di T. Tonelli e i due volumi della Storia della guerra de’ Trent’anni di F. Schiller, tradotta in italiano da Antonio Benci. Riguardo a questo volume, Vieusseux scrive a Brighenti il 30 luglio: «Questi 36 fogli in 8° sono stati da me stampati in otto settimane. L’Opera incontra molto bene in Toscana» (CV).

18 agosto: Giuseppe Montani, presentato a Vieusseux dal comune amico Michele Leoni, scrive al direttore del Gabinetto: «Godo che i vostri crocchi siano numerosi e piacevoli. Questo vi diverte e affeziona toscani e stranieri al vostro Gabinetto» (A. Di Preta, Carteggio Montani-Vieusseux, p. 96).

4 novembre: si abbona Arthur Schopenhauer, giunto in Italia nel maggio del ’22.

Alla fine dell’anno esce il primo catalogo a stampa della Biblioteca Circolante, i cui libri sono destinati al prestito a domicilio. Ogni opera viene registrata, al momento dell’ingresso in Biblioteca, sul libro-matricola, secondo il numero di inventario corrispondente alla collocazione. Tra i primi volumi registrati si segnalano molti romanzi di G.C.A. Pigault Lebrun, di Jouy, di J. Regnault Warin, di W. Scott, ma anche testi di economia politica e opere di viaggio: De la richesse commerciale di J.C.L. Simonde de Sismondi (1803); Réflexions sur les constitutions et les garanties publiées le 24 mai di B. Constant (1818-20); Considérations sur les mesures à prendre pour terminer la révolution di C.H. de Saint-Simon (1820); Viaggio da Tripoli di Barberia alle frontiere dell’Egitto di P. Della Cella (1819); Lettres écrites d’Italie di J.F. Lullin de Chateauvieux (1820) e i resoconti dei viaggi al Polo nord di J. Franklin e W.E. Parry.

Abbonamenti: 643.

1823

31 gennaio: si abbona il giurista Vincenzo Salvagnoli.

Vieusseux offre ad un gruppo di medici fiorentini, per L. 60 annue a persona, l’uso di una stanza del Gabinetto, impegnandosi a fornire giornali di medicina francesi, inglesi, tedeschi e tutti gli italiani, oltre al Dizionario delle scienze mediche. Dietro suggerimento di Vieusseux si costituisce una Società medico-chirurgica, tra i cui sottoscrittori compaiono Giuseppe Gazzeri, Gioacchino Taddei, Antonio Targioni Tozzetti, Francesco Torrigiani, Pietro Betti, Gaetano Buzzi.

Vieusseux è tra i sottoscrittori, insieme al cugino André Vieusseux e a Carlo Eynard, per la fondazione della Chiesa Evangelica Riformata di Firenze.

Febbraio: Vieusseux progetta la «Biblioteca d’educazione», una collana «dedicata ai padri ed alle madri di famiglia, agli istitutori e maestri di scuola elementare ed a tutte le persone cui sta a cuore il bene dell’umanità», curata da Giuseppe Montani (FV).

23 marzo: arriva Gabriele Pepe; si abbona il 12 aprile insieme al generale Pietro Colletta.

11 maggio: Stendhal invia a Vieusseux «avec prière de les placer dans son Cabinet littéraire, un exemplaire de l’Histoire de la Peinture en Italie, 2 v.; un d° de la Vie de Haydn, Mozart et Métastase, 1 v.; deux de la brochure intitulée Racine et Shakespeare, 2 v. S’il convient à Monsieur Vieusseux d’en rendre compte dans l’Antologia, M. B.[eyle] demande d’être jugé avec toute la sincérité et sévérité possibles. La vérité sur tout est le premier des biens» (Correspondance, II, p. 15).

Il volume sui musicisti (edito a Parigi dall’Impr. de P. Didot, 1817), tuttora conservato, reca la dedica autografa di «M. Beyle à Monsieur Vieusseux à Florence». È il primo contatto tra lo scrittore francese e Vieusseux, definito «libraire et homme d’esprit, qui rassemble à un épervier» (lettera di Stendhal a P. Périer-Lagrange del 10 ottobre 1824: Correspondance, II, p. 49).

Agosto: arriva Mario Pieri, attratto in particolare «da que’ tanti libri nuovi che arrivavano giornalmente dalla Francia, e sopra tutto da quegl’infiniti Giornali che nel Gabinetto del Vieusseux si trovavano» (Vita di M. Pieri, p. 19), nonché dai desinari a cui è invitato a Palazzo Buondelmonti. Nel suo diario si trovano molte notizie sulla vita del Gabinetto.

1 ottobre: si abbona Pietro Giordani, reduce da un «girello di Liguria e Toscana» durante l’estate. Il suo arrivo, annunciato da Montani il 13 agosto, suscita grandi aspettative in Vieusseux, che invece il 29 novembre scriverà a Puccini : «Il nostro Giordani è partito, e ancora non mi ha scritto. Io sperava da lui qualche cosa per l’Antologia, mi ha promesso; ma non ha fatto ancora nulla» (Raccolta Puccini, Biblioteca Forteguerriana, Pistoia). Lo stesso giorno si abbona anche Leigh Hunt per 1 mese.

22 ottobre: si abbona il giurista napoletano Giuseppe Poerio, insieme ai suoi figli Alessandro e Carlo.

8 novembre: Stendhal si abbona per la prima volta al Gabinetto, firmandosi Beyle nel Libro dei soci, come tutte le volte successive.

Abbonamenti: 620.

1824

9 febbraio: Stendhal è di nuovo a Firenze e si abbona per una settimana.

Marzo: Giuseppe Montani si stabilisce a Firenze e diventa redattore fisso stipendiato dell’«Antologia». Viene abbandonato il progetto della «Biblioteca d’educazione», per mancanza di associazioni. Così commenta Vieusseux con Pietro Brighenti il 31 marzo: «Mio caro amico, bisogna riconoscere che la gran quantità di associazioni in corso per l’Italia, e soprattutto quelle per cattivi libri fanno torto, e pregiudicano molto alle nuove intraprese di simil genere fatte da brava gente» (CV).

3 maggio: ricevimento a Palazzo Buondelmonti in onore della scrittrice Angelica Palli, che esibirà nell’occasione il proprio talento teatrale. La serata intendeva esprimere solidarietà alla causa della Grecia; così il Pieri racconta: «Questa sera c’è stata bella adunanza in casa Vieusseux, per festeggiare la donzella Palli di Livorno, figlia di greco padre epirota, ricco negoziante. Questa fanciulla ha un ingegno singolare, inclinato soprattutto alla poesia: ha spirito, amabilità, non è bella ma ha una fisiomonia vivacissima assai scolpita, tutta greca: occhi e capelli nerissimi: bel personale. Essa improvvisò due volte una scena fra Ippolito e Fedra, in versi sciolti italiani, ed una (cosa che ha del mirabile) fra Didone ed Enea in versi alessandrini e rimati» (Memorie inedite, IV). Tra gli ospiti della serata c’è anche «il celebre stampatore e libraio francese Firmin Didot fils [Ambroise]», editore del giornale politico «Chroniques du Lévant ou Mémoires sur la Grèce et sur les contrées voisines» e dell’opera di F. C. Pouqueville, Histoire de la Régénération de la Grèce, sempre secondo la testimonianza del Pieri (Vita di M. Pieri, p. 29).

14 agosto: si abbona il medico Francesco Orioli.

5 novembre: si abbona Andrea Mustoxidi, noto patriota greco.

Dicembre: Vieusseux ottiene la cittadinanza toscana dal Granduca Leopoldo II per «la particolarità di presiedere ad un pubblico Gabinetto scientifico e letterario, da cui resulta non poco lustro e vantaggio alla capitale» (P. Prunas, Il Gabinetto Vieusseux, p. 12).

14 dicembre: racconta il Pieri: «questa sera all’adunanza del Vieusseux ho conosciuto Fauriel, letterato francese ed ellenista, che pubblicò recentemente una raccolta di poesie nazionali greche moderne con la traduzione a fronte. È uomo dotto, amabile, bel parlatore, e gran conoscitore della letteratura tedesca» (Memorie inedite, IV).

Abbonamenti: 623.

1825

Gennaio: l’«Antologia» pubblica la lettera di Pietro Giordani al marchese Gino Capponi, manifesto di una «Scelta de’ prosatori italiani». Progettata sul finire dell’anno precedente, la collezione avrebbe dovuto proporre opere dei più importanti autori nazionali, da Dante ai contemporanei, attraverso cinque secoli di storia compendiata in «trenta maneschi volumi di 25 fogli ossia 400 facce, che non costino più di 24 scudi».

Convinto dell’utilità di un giornale dedicato alle questioni agrarie e cercando persone autorevoli in questo settore, Vieusseux si mette in contatto con Raffaello Lambruschini, a Figline. Narra Tommaseo che Lambruschini «lo additò il Passerini al Vieusseux come idoneo all’opera del giornale ideato; e questi andò a visitarlo. Cercando (mi diceva egli anni dopo) un agronomo, ha trovato un uomo» (Di G. Vieusseux, p. 86). D’allora in poi si strinse tra i due un’amicizia che durò costante per quasi quarant’anni.

17 giugno: Leopoldo Cicognara esprime a Vieusseux il desiderio di trovarsi «al suo Gabinetto nella scelta società delle persone distinte che vi si radunano e formano presso di lei la più bella e la più rispettabile delle società italiane» (Gli scritti d’arte dell’ Antologia, V, pp. 307-08).

17 giugno: Giuseppe Melchiorri introduce «il signor Champollion, famoso per la sua discoperta lettura dei geroglifici egiziani» nel gruppo dell’«Antologia» (lettera a Vieusseux in Gli scritti d’arte dell’Antologia, V, p. 309).

Ottobre: sfuma, per inadempienze di Giordani, la progettata «Scelta de’ prosatori italiani». Dopo l’uscita della lettera-manifesto al marchese Capponi, Vieusseux in pochi mesi aveva raccolto circa 900 sottoscrizioni.

25 novembre: si abbona per tre mesi Alphonse de Lamartine, «incaricato d’affari di Francia in Toscana»; il quale, secondo la testimonianza del Pieri, «invaghitosi per un tempo del soggiorno di Firenze, aveva comperato una casa, o un Villino come suol dirsi in Firenze, con giardino e podere, che rimanevano prossimi alla […] Via Chiappina» (Vita di M. Pieri, p. 90).

L’incisore Samuele Jesi si trasferisce a Firenze ed entra in contatto con Vieusseux.

Abbonamenti: 742.

1826

Antoine Claude Pasquin detto Valery, conservatore delle biblioteche reali, visitando a Firenze le biblioteche della città, rimane soprattutto colpito dallo «stabilimento» di Palazzo Buondelmonti: «A côté de ses vieux et doctes dépôts littéraires, Florence possède un établissement moderne digne d’intérêt; c’est le cabinet de M. Vieusseux, qui doit recevoir une des premières visites de tout voyageur éclairé, et qui contribue singulièrement à l’agrément du séjour de cette ville. Là se trouvent les principaux journaux, les revues, les nouveautés remarquables qui paraissent en Europe. Un tel établissement, au centre de l’Italie, doit agir à la fin sur le perfectionnement et le progrès de ce pays»(Voyages historiques et littéraires en Italie, pp. 60-61).

30 marzo: Vieusseux è tra i fondatori della «Società di geografia, statistica e storia naturale patria», i cui soci si riuniscono presso il Gabinetto, insieme a Giovanni Inghirami, Ferdinando Tartini Salvatici, Giuliano Frullani, Emanuele Repetti.

3 maggio: si abbona Terenzio Mamiani della Rovere.

11 maggio:si abbona il poeta Casimir Delavigne.

15 maggio: Vieusseux sconsiglia a Tommaseo, con cui è in contatto epistolare già dal ’25, di trasferirsi da Milano a Firenze: «Firenze è senza dubbio un paese molto piacevole per l’uomo di lettere, s’egli ci viene con de’ mezzi pecuniarii, e con poco ci si vive bene; ma Firenze non presenta al letterato facilità grande di guadagnare, e l’opinione contraria è un errore. I nostri librai sono poco intraprendenti e sono avari: non fanno nulla o quasi nulla per i scrittori toscani e ancor meno sanno fare per i non toscani. Troppo lungo sarebbe il dichiararvi i motivi per cui in Toscana, ove tutte le istituzioni sono e sembrano favorevoli alle lettere ed al commercio librario, in realtà così poco si faccia» (CV).

Vieusseux è editore di: F.J. Droz, La morale applicata alla politica, nella traduzione curata da Sebastiano Ciampi, «operetta ch’io ho fatto tradurre dal francese, avendola giudicata di lieve importanza» (lettera di Vieusseux a Geminiano Vincenzi, 5 settembre: CV).

20 dicembre: Gabriele Pepe, caduto in miseria, rifiuta il biglietto di associazione mandatogli in omaggio da Vieusseux: «È ne’ miei principi di nulla volere o prendere di tutto ciò che non mi si deve. Mi martorie[re]bbe inoltre il pensiero d’esser io solo ad entrar gratis in un luogo, ove altri non entra che mediante la giusta e debita retribuzione a chi fondò e sorregge un utilissimo e piacevolissimo istituto» (Gli scritti d’arte dell’Antologia, V, p. 380).

Abbonamenti: 771.

1827

Marzo: esce il primo fascicolo del trimestrale «Giornale Agrario Toscano», compilato da Lambruschini, Cosimo Ridolfi e Lapo de’ Ricci, edito da Vieusseux e stampato da Luigi Pezzati.

Le riunioni non si tengono più il sabato ma il lunedì. Secondo il racconto di Pietro Brighenti, «confidente dell’alta Polizia di Milano» sotto il falso nome di Luigi Morandini, il Gabinetto Vieusseux, «centro del liberalismo di tutta Firenze», è una delle cose più importanti che «possa offerirsi in giornata nella città di Firenze […]. Il signor Vieusseux tiene una conversazione il lunedì sera d’ogni settimana, alla quale non sono ammesse le donne, ancorché fossero letterate. Il suo Gabinetto letterario è frequentato da chiunque paghi le tariffe prescritte, ed è permesso a qualsiasi l’ingresso. Ivi ritrova il pascolo di una quantità immensa di fogli periodici, fra i quali i più liberali che esistano; ed oltre ciò, una copiosa e scelta libreria di opere geografiche, politiche e rivoluzionarie, le più recondite e pericolose. Viceversa nella conversazione settimanale del signor Vieusseux non sono ammesse che persone da lui invitate, nulla si paga, e la sala è molto propria, e ben servita a rinfreschi. Le persone che vi si ammettono sono per lo più letterati o uomini per qualche titolo distinti […]. Tutti quelli che frequentano quel circolo sono però necessariamente conosciuti per uomini professanti liberalismo. Ivi si parla a crocchi o in società generale, e le materie sono politiche o letterarie, o di arti o d’altro, ma sempre applicate alla promozione del liberalismo, e non di rado mettendosi a rigoroso scrutinio la condotta di principi e loro ministri» (C. Cantù, Il Conciliatore, ASI, XXIV, pp. 285-6).

23 maggio: serata col conte Antonio Papadopoli, poeta e scrittore veneziano, di origine greca.

7 giugno: si abbona Bettino Ricasoli.

25 giugno: serata in onore di Giacomo Leopardi e del commediografo Alberto Nota. Così ricorda la serata Mario Pieri nel sue Memorie inedite: «Bella compagnia questa sera in casa Vieusseux! […] Il Conte Leopardi di Recanati, giovane fornito di ottime lettere e di gusto classico e non romantico, grande ellenista e scrittore di versi e prose eleganti e ornate di forti e generosi concetti, giovane insomma singolare anche per l’età sua, la quale io non credo che oltrepassi l’anno 26. Peccato che egli non abbia una salute perfetta! ­L’aria del sembiante è viva e gentile, il corpo è alquanto difettoso per altezza di spalle, il tratto dolce e modesto; parla ben poco, è tinto di pallore, e sembrami malinconico. Io cercherò di conoscerlo meglio, giacchè mi sento preso alla simpatia per lui». Ma su Leopardi, in contatto con Vieusseux fin dal 1824, le opinioni del «crocchio» di Palazzo Buondelmonti non furono sempre lusinghiere; in particolare Tommaseo ne aveva dato un giudizio «un poco severo e poco amichevole», come precisa lo stesso Vieusseux: «non v’è dubbio egli non è che quel che si credeva; ma non credo che di lui si possa dire arrogante mediocrità» (lettera del 17 agosto 1826: Tommaseo-Vieusseux, Carteggio inedito, p. 49).

7 luglio: si abbona l’inglese Seymour Kirkup, pittore e dantista.

25 agosto: Vieusseux scrive a Capponi: «Manzoni arrive demain avec sa mère, sa femme et six enfants: il restera deux mois avec nous: mais il est sujet à mille infirmités nerveuses qui lui empêchent d’aller dans le monde. Il ne viendra pas à ma réunion, pas même en petit comité, et des rapports avec lui seront difficiles. Je suis extrêmement curieux de le voir. Heureusement pour moi que j’attends Tommaseo dans la quinzaine, que celui-ci est très-lié avec lui, et que par son moyen je pourrai avoir des entretiens particuliers […]. S’il me met à mon aise, je lui parlerai de son Roman avec le coeur sur les lèvres» (G. Capponi, Lettere, I, p. 228).

3 settembre (lunedì): Alessandro Manzoni arriva alle ore 19 a Palazzo Buondelmonti; ad accoglierlo, insieme a Vieusseux, Niccolini, Cioni, Leopardi, Mamiani, Giordani e Pieri, un pubblico di intellettuali selezionato e ristretto: «Bell’adunanza questa sera in casa Vieusseux […]. Egli [Manzoni] è il corifeo del romanticismo italiano. Non importa. La sua fisionomia palesa a chi l’osserva un animo gentile e un alto ingegno. […] È uomo religioso e galantuomo. Peccato che sia invaso dalla romanticomania» (M. Pieri, Memorie inedite, IV).

L’‘appartato’ Leopardi, silenzioso e in disparte come alle altre riunioni, mostrò comunque simpatia per quest’uomo «pieno di amabilità e degno della sua fama», silenzioso e in disparte come alle altre riunioni, fors’anche per reazione alle intemperanze di Giordani «en matière de religion» di cui riferiva Vieusseux all’assente Capponi; e con soddisfazione aggiungeva: «Manzoni est ici depuis quelques jours; j’ai eu trois fois le plaisir de le voir et de causer avec lui assez longuement» (G. Capponi, Lettere, I, p. 230). E il giorno seguente Giulietta Manzoni informava il cugino Giacomo Beccaria: «Il Lunedì c’è soirée priée dal direttore del Gabinetto letterario dove Papà va ogni giorno, ebbe l’invito in istampa e ieri vi passò la sera e siccome il biglietto vale per varii Lunedì conta andarci sempre vedi che è molto per lui» (M. Parenti, Manzoni, Firenze, p. 64).

4 settembre: si abbona il conte Giuseppe Ricciardi, fondatore del «Progresso» di Napoli.

3 ottobre: Tommaseo sta per arrivare a Firenze con lo scopo di aiutare Montani nel lavoro redazionaleper l’«Antologia». Scrive di se stesso a Vieusseux: «vedrete un ometto di capel biondo, di occhi languenti, di muso goffo, di parlar grave, di andar grave, nemico de’ complimenti, dei beaux-mots; pio, severo, all’antica. Armatevi di pazienza e d’amore» (Tommaseo-Vieusseux, Carteggio inedito, p. 118).

19 ottobre: Stendhal, di nuovo a Firenze, si abbona ancora una volta al Gabinetto. Alla vigilia della sua partenza (23 dicembre) invia un biglietto a Vieusseux: «Mille remerciements, Monsieur et cher ami, de votre obligeant accueil. Je pars pénétré de reconnaissance pour les bons habitans du palais Buondelmonti» (Correspondance, II, p. 131).

12 novembre: serata in onore di Eduard Ruppel, «celebre viaggiatore ora tornato dall’Abissinia», come scrive Vieusseux a Leopardi il giorno successivo (Leopardi, Vieusseux e Firenze, p. 60).

20 novembre: si abbona Angelo Brofferio, specialmente interessato ai giornali francesi proibiti a Torino.

Vieusseux è editore di: G. Libri Carrucci della Somaia, Saggio d’esperienze elettrometriche del professore G.B. Marianini.

Abbonamenti: 833.

1828

14 gennaio: si abbona Henry W. Longfellow.

Giugno: l’«Antologia» (n° 90) pubblica il manifesto degli «Annali italiani delle scienze matematiche fisiche e naturali», raccolta periodica «consacrata esclusivamente alle scienze esatte e naturali». Il progetto verrà più volte ripreso e accantonato negli anni seguenti, senza tuttavia arrivare a concretizzarsi.

10 settembre: si abbonaVincenzo Gioberti.

1 ottobre: si abbonaHeinrich Heine: lo stesso giorno scrive all’amico Eduard von Schenk le sue prime impressioni su Firenze: «[…] giunto qui stamattina alle sette [da Bagni di Lucca], mia prima cura fu di correre alla posta… ma nessuna lettera del mio caro Schenk. Per fortuna la posta è sulla piazza del mercato e il Mercato di Firenze è lo spettacolo più splendido e più interessante che si possa vedere» (Lettere di Enrico Heine, I, p. 284).

4 novembre: si abbonaper un mese alla biblioteca James Fenimore Cooper, durante la tappa toscana del suo viaggio in Italia. «Lo Scott d’America», racconta il Tommaseo, fu un socio assiduo del Gabinetto, e il suo passaggio mise alla prova la «pazienza tribolata» di Vieusseux «stretto da occupazioni», nella stanza del quale il Cooper si sfogava «in lunghi parlari, e facendo del tavolino sedile» (Di G. Vieusseux, p. 13).

1 dicembre: così Pietro Brighenti descrive la serata del lunedì: «Mi si disse che l’adunanza in quella sera era poco numerosa. Nonostante eravamo una ventina. Fra questi rimarcai due francesi, i signori Saint Aignan e B[e]ugnot […] liberali fra le famiglie dei pari di Francia. Il marchese Gino Capponi, il più famoso cavaliere e liberale della Toscana, il sig. Fortis nipote del celebre Sismondi, il sig. Domenico Valeriani letterato, il professore di Pisa, ora dimesso come insegnante il materialismo, dottor medico Uccelli, il sig. Giordani, oltre vari altri che non ebbi agio di conoscere. Fra questi fuvvi il ministro della chiesa protestante, perché appunto al Vieusseux cogli altri suoi correligiosi è riuscito di avere in Firenze una chiesa pel culto protestante; e fui anzi invitato ad intervenirvi nella prossima domenica, ma non ebbi l’agio. Nella prefata conversazione parlossi molto delle novelle politiche; si lodò la Francia, si biasimò l’Austria, e si vituperò qualche altro principe. Si promossero discorsi, tendenti a mostrare la necessità di eccitare in Italia lo spirito d’associazione, come il mezzo più atto a dar vita alle dottrine de’ liberali. Per quello che parvemi, tutti gli astanti si mostrarono di un solo partito e di una sola opinione. La conversazione rimase sciolta poco prima della mezza notte» (C. Cantù, Il Conciliatore, ASI, XXIV, p. 286).

4 dicembre: a proposito di Giordani, Vieusseux scrive a Leopardi: «i miei lunedì gli porsero già occasione di far brillare il suo spirito con alcuni forestieri interessanti: vi nominerò i signori Duvergier di Hauranne (del Globo); De St. Aignan; Visconte Beugnot, Conte Jaubert, tutti figli o parenti di deputati o pubblici funzionari. Anche il buon Missirini è venuto a rallegrarci: ho trovato in lui il vero tipo dell’Arcadico, il bello ideale di quella razza di accademici» (Leopardi, Vieusseux e Firenze, p. 69).

15 dicembre: Leopardi scrive a Vieusseux: «v’invidio onestamente la compagnia degli stimabili forestieri che mi nominate (quel Saint-Aignan è egli il traduttore dell’Iliade?) e quella di Cooper. È egli vero che aspettate costì anche Walter Scott?» (Leopardi, Vieusseux e Firenze, p. 70).

24 dicembre: si abbona il letterato livornese Sansone Uzielli, autore di scritti in difesa del romanzo storico nell’«Antologia».

Abbonamenti: 784.

1829

8 luglio: si abbona Antonio Ranieri Tenti, che due anni prima, proprio a Firenze, aveva conosciuto Leopardi, presentatogli dall’amico Alessandro Poerio.

ottobre: si festeggia Carlo Boucheron, torinese, «il traduttore di Seno­fonte». Racconta Vieusseux che fece una riunione in «sua contemplazione che riuscì numerosissima» (lettera a Leopardi del 17 ottobre 1829, in Leopardi, Vieusseux e Firenze, p. 83).

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