CHIUSURA ESTIVA

La Biblioteca e l'Archivio Contemporaneo resteranno chiusi al pubblico dal 5 al 23 agosto.

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1830-1839

1830

7 gennaio: così Vieusseux descrive a Leopardi la situazione del Gabinetto: «le mie riunioni hanno luogo presentemente il giovedì; ma poco ho da lodarmi dei toscani che poco v’intervengono: già il Niccolini non mette più piede nel mio Gabinetto; sono tre mesi che non l’ho veduto, e devo rassegnarmi; ma è un gran dolore di vedersi trascurato da quelle persone che noi amiamo e stimiamo!_… Anche il Forti è diventato poco gentile con me; egli è tutto attratto dalla signora Carlotta Lenzoni, e non lo vedo mai che per pochi momenti. Giordani, il quale per il gran freddo sta a letto fino alle tre pom., la sera poi è quasi sempre dalla Giulietta Bonaparte […]. Montani si è riavvicinato […]. Gino Capponi è sempre al medesimo punto. Capei, tornato soltanto ieri dalla campagna, ha sempre quelle qualità preziose pel dolce conversare, ed è per me una preziosa relazione. Tommaseo vive sempre più rintanato; ma va mettendo giudizio, ed è utilissimo collaboratore. Lambruschini mi ha dato un’immensa prova d’amicizia […]. Lapo Ricci e Ridolfi continuano ad occuparsi con zelo del Giornale agrario, il quale da ora in poi sarà anche il raccoglitore ufficiale degli atti dell’Accademia de’ Georgofili. Il Canonico Borghi è stato nominato accademico della Crusca in luogo del Collini. Il Ciampi vive al solito colla sua governante ed il suo cane, grandemente beneficato dal Governo di Polonia; il Cioni è a Pisa; ma scrive di rado […]. Fra’ forestieri distinti che hanno frequentato la mia conversazione, è stato grandemente accolto ed accarezzato S.E. il comm. Falck ambasciatore della Olanda a Londra, e già ministro della pubblica istruzione. Egli mi fu particolarmente raccomandato dal bravo cav. Reynhold» (Leopardi, Vieusseux e Firenze, p. 84).

13 maggio: si abbona lo storico Antonio Zobi.

29 giugno: si abbona lo scrittore Scipione Piattoli.

Viene elaborato il progetto di un «Giornaletto popolare»: fra i collaboratori, gli stessi dell’«Antologia», spicca il nome di Leopardi.

Da quest’anno il «Giornale Agrario Toscano» è edito insieme alla «Continuazione degli Atti della I.R. Accademia Economica Agraria e dei Georgofili di Firenze».

Abbonamenti: 766

1831

Viene istituita la «Società antologica», composta da Capponi, Ridolfi, Luigi Tempi e Carlo Torrigiani, per sovvenzionare l’«Antologia».

Vieusseux promuove il progetto di sottoscrizioni per fondare un «Istituto d’Educazioni».

4 aprile: si abbonaper 15 giorni Hector Berlioz.

Hector Berlioz

Maggio: dopo i falliti tentativi di Vieusseux con l’editore Davide Passigli, vengono pubblicati da Gugliemo Piatti i Canti di Leopardi, introdotti da una lunga lettera di dedica dell’autore «agli amici suoi di Toscana»._Nell’edizione napoletana del ’35 Leopardi aggiungerà la Palinodia al Marchese Gino Capponi, il quale così commenterà: «mi mandano un manifesto per un battello a vapore da fabbricarsi a Livorno in accomandita: questo è progresso […]._Ora bisogna che io scriva a quel maledetto Gobbo, che s’è messo in capo di co[glionar]ci; e per quella volta almeno, Dio sa s’io me lo meritavo, che è proprio un’idea storta» (lettera a Vieusseux del 24 novembre 1835: G._Capponi, Lettere, I, p. 404).

Agosto-settembre: di nuovo Stendhal fra gli abbonati al Gabinetto.

Abbonamenti: 573.

1832

13 marzo: si abbona un Walter Scott, «Major King’s Hussars», da identificarsi col figlio del celebre scrittore; quest’ultimo transitò a Firenze nel maggio seguente, ma senza abbonarsi al Gabinetto.

7 agosto: si abbona Enrico Poggi, uomo politico e storico, fratello dell’architetto Giuseppe.

14 agosto: si abbona di nuovo Stendhal per una settimana.
Vieusseux scrive a Leopardi in un biglietto che risale a quest’anno: «Questa sera alle 9 (e non prima perchè sortirò di prima sera) se mi favorirete troverete in casa mia il celebre ab. La Mennais. Saremo en petit comité. Pei tempi che corrono e quelli che si vanno preparando, è cosa interessante il conoscer da vicino quell’uomo singolare». E sempre a Leopardi, alla fine nell’anno: «Questa sera alle 8 avrò in casa mia un’altra persona, il Cav. Meli di Ravenna, ora tornato da Parigi come membro della commissione del Cholera» (Leopardi, Vieusseux e Firenze, p. 100).

Abbonamenti: 656.

1833

18 febbraio: muore Giuseppe Montani, all’età di 43 anni. Vieusseux lo ricorda nel necrologio apparso sul «Poligrafo» di Verona, come «mio prezioso amico ed eccellente collaboratore dell’‘Antologia’».

Tra febbraio e marzo muore Pietro, padre di Vieusseux.

11 marzo: di questi lutti Silvio Pellico scrive a Vieusseux: «sento quale affanno deve essere stato per l’animo vostro il perdere quasi ad un tempo un dilettissimo padre e un degno amico. Mesco alle vostre le mie lacrime e vi prego dal cielo tali dolcezze che temprino sì gran dolore. […] Mi sono assai care le amichevoli espressioni di stima di cui mi onorate e godo d’avere il vostro suffragio per libro delle Mie Prigioni. Voi da gran tempo cercate di fare, e fate gran bene al vero sapere, nella nostra penisola. Come tutti gl’Italiani ve ne sono grato e lodo la vostra magnanima perseveranza» (Gli scritti d’arte dell’Antologia, V, pp. 661-62).

26 marzo: con rescritto sovrano viene soppressa l’«Antologia», che in quel momento contava 711 associati. Tale vicenda, che indurrà Vieusseux a scrivere la Lettera ai SS. redattori della «Voce della Verità», viene così rievocata dal direttore in una memoria autografa non datata : «dal mese di febbrajo il Vieusseux, al sommo disgustato per le esigenze sempre crescenti della Censura […] si era portato dal ministro Corsini per dichiarargli ch’egli sospenderebbe volontariamente il suo giornale, aspettando tempi migliori […]. Il Ministro s’ebbe per male tale propensione ch’egli considerava come ingiuriosa per la Toscana […]. Allora soltanto Vieusseux passò alle stampe i materiali di quel primo fascicolo del 1833, il quale a pena stampato fu confiscato […]. Dall’ora in poi non fu mai possibile al Vieusseux di far approvare il piano d’un altro giornale letterario qualunque fosse il suo programma» (ASGV).

Vieusseux si adopera inoltre per far rivivere la rivista in Piemonte sotto la direzione di Giuseppe Pomba, o per trasferire in altri giornali, anche se in parte, gli scopi e i collaboratori dell’«Antologia». Dopo un tentativo fatto con Vincenzo Mortillaro, direttore del «Giornale di scienze, lettere e arti per la Sicilia», inizia la collaborazione con il «Progresso delle scienze, delle lettere e delle arti» di Napoli, diretto da Giuseppe Ricciardi.

9 aprile: Vieusseux scrive a Defendente Sacchi, subito dopo la «catastrofe» della soppressione dell’«Antologia»: «Ora sono ancora tutto immerso negl’imbarazzi provenienti dallo sconcerto provato […]. Liberato da questi pensieri, ordinerò meglio le mie idee per l’andamento futuro del mio Gabinetto» (Gli scritti d’arte dell’Antologia, V, p. 672).

1 maggio: si abbona il filosofo e scrittore americano Ralph Waldo Emerson.

23 maggio: si abbona di nuovo Stendhal per una settimana.

Abbonamenti: 658.

1834

Vieusseux progetta la rivista «Rassegna italiana», che avrebbe dovuto diventare il giornale più importante dell’Italia centrale «et pour laquelle j’eusse fait un appel à tous nos écrivains le plus marquans» (lettera a Edward Everett a Boston, 1 ottobre: CV).

Alla «Società del giovedì sera» (così Gaetano Cioni definiva quelle riunioni in una lettera a Vieusseux del 25 marzo 1833: FV) si uniscono anche il professore Edward Gans di Berlino, André Ampère e Alfred von Reumont.

18 maggio: si abbona il poeta tedesco August von Platen.

29 ottobre: Defendente Sacchi annuncia la visita dello scultore Pompeo Marchesi: «gli ho detto di capitare al vostro Gabinetto perchè lo conosciate e voi lo facciate conoscere a tutti i bravi Toscani. Capiterà a momenti, procurate di vederlo: mi disse che specialmente desidera ossequiare Nic[c]olini» (Gli scritti d’arte dell’ Antologia, V, p. 687).

Abbonamenti: 770.

1835

È pubblicato dalla tipografia Giusti di Lucca il Catalogo della Biblioteca circolante, che comprende i libri entrati in Biblioteca dal 1820, suddivisi per lingua: francesi, inglesi, italiani, tedeschi. Il catalogo si apre con la descrizione generale: «Questa Biblioteca è composta già di circa 8000 volumi di storia, economia pubblica, viaggi, belle lettere e romanzi, negl’idiomi italiano, francese ed inglese; e viene giornalmente accresciuta col corredo di opere e di opuscoli recenti, che vertono principalmente sulla storia, su’ viaggi, e sulla letteratura contemporanea». Circa le condizioni, «il proprietario del Gabinetto facilita quanto può l’uso della detta Biblioteca circolante agli abitanti delle provincie del Gran Ducato, i quali possono, o isolatamente, o combinandosi in società di più persone, ricevere i libri a condizioni discretissime» (ASGV).

Il patrimonio complessivo della Biblioteca ammonta a 2770 opere, di cui il 58,2% in lingua francese, 32,7% in italiano, 7,7% in inglese e 1,5% in tedesco.

Gaetano Cioni fonda la tipografia Galilejana, che d’ora in poi stamperà le edizioni di G.P. Vieusseux.

20 novembre: compare il manifesto con le condizioni di associazione alla «Guida dell’educatore».

Tra i frequentatori del Gabinetto in quest’anno, Tommaseo ricorda che un giorno passò da Firenze «un giovane nizzardo che profugo andava in America». Si presentò a Giampietro Vieusseux. «Circa trent’anni dopo, un signore fiorentino, frugando ne’ suoi fogli, ritrova una lettera d’esso Vieusseux la qual dice: ‘Ho dato a un profugo anche per conto vostro. Il nome suo è Garibaldi’» (Di G. Vieusseux, p. 118).

Abbonamenti: 502.

1836

Gennaio: esce la «Guida dell’educatore», un «foglio mensuale», diretto da Raffaello Lambruschini, edito da Vieusseux e stampato «coi tipi della Galilejana».

24 marzo: Pieri si reca in casa Vieusseux con la speranza di incontrare Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi, arrivato a Firenze la sera prima: «io desiderava di conoscerlo personalmente; ma forse men morò con questo desiderio in capo, giacchè domani partirà per Pescia» (Memorie inedite, VI). La partenza improvvisa di Sismondi non permise infatti la realizzazione della serata in suo onore.

Abbonamenti: 461.

1837

12 giugno: si abbonano i signori Viollet-Le Duc. Eugène si era già associato il 21 settembre 1836 per un mese.

Viollet-Le Duc

25 giugno: Gaetano Milanesi, sottobibliotecario di Siena, partecipa alla conversazione del giovedì, annunciato da una lettera di Giovanni Gaye (Gli scritti d’arte dell’Antologia, V, p. 707).

Dicembre: in un foglio pubblicitario dello «stabilimento», Vieusseux avverte che la Biblioteca circolante ha superato «i dodicimila volumi».

Abbonamenti: 549.

1838

Giornali in lettura presso il Gabinetto: 54 italiani, 41 francesi, 18 inglesi, 2 tedeschi. Oltre ai titoli già presenti all’apertura, tra gli italiani, gli «Annali universali di Statistica», la «Rivista europea», il «Cosmorama pittorico», «Il Progresso delle lettere, delle scienze e delle arti», il «Repertorio medico-chirurgico del Piemonte», il «Repertorio d’agricoltura e di scienze economiche ed industriali del medico Rocco Ragazzoni»; la «Gazzetta di Firenze» (e quelle di Genova, Milano, Bologna), il «Giornale del Regno delle due Sicilie», «La Voce della Verità». Tra i francesi, «Le Moniteur universel», «La Quotidienne», «Le Constitutionnel», il «Journal des débats», «Le Charivari», «La Mode», «Le Magasin pittoresque», «Le Mercure de France au dix-neuvième siècle». Tra gli inglesi, «The Foreign Quarterly Review», «The Westminster Review», «The London and Paris Observer», «The North American Review», «The Athenaeum». Tra i tedeschi, «Jahrbücher der Literatur».

Vieusseux pubblica il Dizionario de’ sinonimi della lingua italiana di N. Tommaseo; contemporaneamente, sempre a cura di Tommaseo, dà alle stampe il primo volume del Nuovo dizionario dei sinonimi della lingua italiana (il secondo uscirà nel 1840).

19 settembre: si abbona Massimo d’Azeglio.

16 ottobre: si abbona Franz Liszt.

Franz Liszt

Abbonamenti: 658.

1839

1-15 ottobre: si svolge a Pisa il I Congresso degli scienziati, di cui Vieusseux era stato tra i promotori più attivi, in collaborazione con Carlo Luciano Bonaparte Principe di Canino: «Gli ho fatto il mio progetto» aveva scritto a Mayer il 24 ottobre 1838 «cioè a dire che ho formulato una circolare per gli scienziati italiani ed uno statuto provvisorio» (A. Linaker, La vita e i tempi di Enrico Mayer, I, p. 406).

Abbonamenti: 872.